Se ti chiedessi di descrivermi un ambiente che trasmette una sensazione di abbondanza, cosa ti verrebbe in mente?
Le risposte che mi vengono date più frequentemente, descrivono mercatini delle pulci, bazar etnici, luoghi di divertimento, luoghi per bambini e persino le crociere.
Tutte cose che generalmente non si desidera portare in casa come stile di arredamento.
Socialmente sono state attribuite ad alcune parole delle accezioni negative. Una persona abbondante è sovrappeso, un abito che veste abbondante è troppo largo.
Eppure la natura, che è il nostro abitat naturale, è l’abbondanza per eccellenza. La natura non è troppo.
Noi esseri umani siamo fatti per vivere nell’abbondanza. Frutti, fiori, piante, vengono donati dalla natura in abbondanza. Anche solo una passeggiata in un bosco ti trasmette sensazioni di pienezza e abbondanza. Ti infonde un profondo benessere.
Se sei stato in una piantagione di fiori, di lavanda o tulipani magari, sai benissimo che sensazione incredibile si prova. Ti senti pieno, appagato, in pace.
Adesso ti chiedo, gli ambienti in cui vivi ti trasmettono abbondanza?
I colori che ti circondano e le forme degli arredi e dei complementi, se dovessi associarli ad un paesaggio naturale, assomiglierebbero più ad un giardino rigoglioso o ad un deserto di sabbia o un ghiacciaio?
Arredare le case in stile minimal (molto bianco e grigio, forme spigolose e superfici in vetro), fa associare al nostro inconscio, l’ambiente della casa ad un ambiente ostile e freddo, segnala scarsità. Questo genera degli stati emotivi sottili che creano poi malesseri fisici e ansie nervose. Il fatto che razionalmente ci sembrino belli, puliti e “controllati”, non significa che siano sani e positivi per il nostro inconscio e dunque il nostro benessere fisico.
Secondo la scienza, un ambiente spoglio, eccessivamente essenziale e troppo bianco, agisce da anestetico, annebbiando i nostri sensi e le nostre emozioni, trasmette al nostro inconscio un senso di scarsità che è alla base dei bisogni nervosi come cibo e fumo, condiziona la nostra attenzione e quindi anche il rendimento su studio o lavoro.
È fisiologico sentirsi scarichi, nervosi e a lungo andare persino tristi e depressi in luoghi con pochi colori e con una dominante bianco grigia.
La tua casa è molto più di una raccolta di cose. È il fondamento di una vita felice, appagante e persino di una buona salute!
Ti ho già parlato del concetto di “casa-nido” ovvero la casa che, modellata sulle tue esigenze e su quelle dei tuoi cari, non solo risulti accogliente ma addirittura rigenerante.
In questo articolo voglio darti dei consigli pratici per portare questo senso di abbondanza al tuo inconscio, attraverso soluzioni da applicare nella tua casa.
L’abbondanza portata nel mondo fisico e quindi nelle nostre case si trasforma in nutrimento sensoriale e psicologico, genera gioia, benessere e rilassatezza, per questo si pone in contrapposizione al minimalismo.
Ma prima di continuare ti invito, se non lo hai già fatto, a dare un occhiata a questo articolo sul concetto di abbondanza in contrapposizione al minimalismo.
Ti invito a leggerlo prima di procedere con gli spunti pratici perchè, capendo a fondo gli stimoli inconsci e le reazioni fisiologiche (ormai riconosciuti in molti studi scientifici), potrai valutare in modo più consapevole, le soluzioni che ti propongo.
Come lavorare sulla progettazione del nostro ambiente, per creare un’estetica dell’abbondanza?
È possibile generare una sensazione di abbondanza senza l’abbondanza reale, cioè senza accumulare un sacco di roba?
Collezionare oggetti, giustapporre arredi di diversi colori e materiali, persino la fantasia del piumone o di una carta da parati possono trasmettere al nostro cervello una sensazione di abbondanza. Alcuni studi hanno scoperto che particolari accostamenti di forme e oggetti stimolano questa sensazione nelle persone.
L’abbondanza non è data solo dall’accumulo ma anzi, è stimolata dai sensi, dalla vista in primis. Trame e motivi, foglie, fiori, pallini, colori, stimolano il nostro inconscio.
Quindi torniamo alla domanda di prima; se ti chiedessi di associare la tua casa, questa volta stanza per stanza, ad un ambiente naturale, sarebbe più simile ad una secca savana o ad un prato rigoglioso?
L’ambiente che hai creato intorno a te, ti trasmette benessere e abbondanza? (intendo all’inconscio, non alla tua parte razionale. Avere un lampadario costoso ma dalle linee minimal non trasmette abbondanza all’inconscio, tutto il contrario!)
Se nel nostro inconscio abbiamo così tanti ancoraggi che ci suggeriscono situazioni felici e di benessere, forse dovremmo chiederci perché non cerchiamo di riprodurle negli ambienti che ci stanno intorno. Abbiamo forse paura di riscoprirci felici?
Nel 2019 ho fatto una vacanza studio a Bali, le mie colleghe ed amiche mi hanno regalato un fiore fermacapelli, un frangipani tipico dell’isola.
Ho indossato quel fermaglio per tutta la vacanza e l’ho messo altre volte anche rientrata a Milano.
Tutte le persone che ho incontrato hanno reagito a quel fiore con un sorriso, persino gli sconosciuti che ho incrociato per strada con lo sguardo. Eppure non è facile mettere da parte le convenzioni e girare per la città, andare dai clienti o alle riunioni di lavoro con un fiore tra i capelli.
Forse non è paura quindi, è vergogna.
Ci vergogniamo di essere felici, perché la gioia e la felicità sono cose che vanno tenute per se e non vanno gridate ai quattro venti, quello lo fanno i bambini! Almeno questo è credenza comune.
Se quindi siamo immersi in ambienti spogli, siamo vestiti in modo “consono” e non ci permettiamo di esternare la gioia, direi che si spiega facilmente il bisogno di sfogare nel cibo, nello shopping compulsivo o peggio in disturbi emotivi e del comportamento.
Studi scientifici hanno dimostrato che abbiamo bisogno di un certo quantitativo di emozioni per vivere sani e felici. Se dunque non crei gli stimoli e non vivi situazioni che giornalmente ti caricano emotivamente, il tuo inconscio si andrà a prendere quelle emozioni in altro modo. Magari facendoti mangiare un intero barattolo di nutella per poi avere malesseri e sensi di colpa (dunque emozioni).
Da diversi anni studio e seguo corsi di psicologia, ho imparato che per il nostro inconscio non c’è differenza tra emozioni positive e negative. Questa differenziazione la fa la mente razionale. Per l’inconscio le emozioni sono letteralmente carburante, che sia diesel o elettricità green poco importa, si deve emozionare.
Quello che ti invito a fare è quindi di creare una casa capace di emozionarti, capace di dare carburante al tuo inconscio.
Sei disposto a buttare nel cestino le riviste delle soluzioni buone per tutti e lavorare per creare la TUA personale fonte di energia e benessere, la tua casa?
Per migliorare veramente la nostra vita non serve copiare la ricetta da questo o quel guru, serve guardarsi dentro e sentire cosa ci manca e di cosa abbiamo veramente bisogno.
Non ha senso copiare lo stile di un salotto da una rivista o scegliere un colore per le pareti perché eletto colore dell’anno. Siamo individui con bisogni e vite diverse, per questo dobbiamo ambire a case che siano solo nostre, il nostro stile è specchio di ciò che ci fa sentire bene.
Il nostro benessere deve essere messo avanti a qualsiasi “gusto stilistico”.
Molti hanno arredi minimali ma poi sono sommersi di cose inutili accumulate nel tempo. Il consiglio è quindi di selezionare gli oggetti inutili e scartarli sulla base del buon senso. Questo oggetto ti suscita gioia? Ricordi la domanda della Kondo per valutare cosa scartare e cosa tenere? Fatta questa riflessione si potrà non solo “riordinare magicamente” ma anche scegliere consapevolmente quello che desideriamo avere intorno a noi.
Dopo averti fatto una testa così su quanto sia importante portare l’abbondanza nella tua vita, passiamo adesso alla pratica!
I 10 passi per creare abbondanza nella tua casa con l’Ambient Therapy
- fermati a pensare ai momenti di gioia e pienezza della tua vita, ricordane i luoghi e gli oggetti, le luci, i profumi. Cerca le suggestioni da portare nella tua casa. Scopri cosa ti fa stare bene! Prendi appunti!
- Confronta le tue “pillole di gioia” con quelle delle persone con cui dividi i tuoi ambienti e cerca i punti in comune su cui lavorare.
- Lavora sui principi psicologici che spiegano come la forma e la disposizione degli oggetti nel tuo spazio, influenza la mente inconscia. Simmetria, forme ripetute, pattern geometrici, forme morbide, colori. (Guarda le immagini d’esempio sul mio canale Pinterest) Trova le forme dell’abbondanza adatte a te!
- Gioca con l’illuminazione e riproduci ambienti caldi ed accoglienti, sfrutta l’effetto della luce sul tuo benessere.
- Scegli stampe, quadri, carte da parati, tessuti e tappeti che stimolino in te la sensazione di abbondanza, senza esagerare.
- Mixa fantasie e colori, mescolando e abbinando stili diversi. Se non sei sciolto nel farlo, prova prima con dei ritagli o fallo al computer per valutarne meglio il risultato degli accostamenti cromatici.
- Aggiungi elementi distintivi ( e gioiosi per te) al tuo spazio per renderlo personale
- Per evitare l’adattamento edonico, la tendenza della nostra gioia a diminuire nel tempo, e fare in modo che la tua casa aumenti la tua gioia ogni giorno che passa, fai piccoli cambiamenti almeno 2 o 3 volte all’anno. Come per il cambio gomme della tua auto o il cambio di stagione per l’abbigliamento, considera dei cambi periodici di tende, copri divani, federe dei cuscini ecc.
- GIOCA, sperimenta, cambia, la gioia non va contenuta e nemmeno razionalizzata, va assaporata così come viene.
La gioia non è qualcosa da trovare. È qualcosa che possiamo creare, per noi stessi e gli altri.
Sono curiosa di vedere cosa inventerai e come trasformerai i tuoi ambienti sulle frequenze dell’abbondanza. Raccontamelo nei commenti o tramite i canali social. E se hai bisogno di aiuto sono qui per te!